Nato nel 2012 il progetto di educazione alla pace “Living Peace” promuove una cultura di pace e fraternità. Coinvolge oltre 1.000.000 di giovani, ragazzi e bambini di 130 Paesi del mondo e si ispira all’arte di amare di Chiara Lubich. Il 5 febbraio 2022 un evento on line sul canale Youtube di Living Peace Intenational ne celebrerà i 10 anni di vita. “Insegnavo in una scuola americana al Cairo in Egitto ed è nata lì questa idea di contribuire alla pace e alla sua cultura per dare risposta alle molte sfide che si vivevano nel Medio Oriente”. Inizia così il racconto di Carlos Palma, focolarino e insegnante, ideatore del progetto “Living Peace”, nato il 5 febbraio 2012 con lo scopo di promuovere una cultura di pace, fraternità e solidarietà. Oggi, dopo 10 anni, questo percorso di educazione alla pace si è sviluppato in tutto il mondo. È promosso dall’Associazione AMU – Azione per un Mondo Unito, Onlus in partenariato con Teens4Unity e New Humanity, vi partecipano oltre 80 organizzazioni internazionali e più di 1000 tra scuole e gruppi, arrivando a coinvolgere oltre un milione di ragazzi, giovani e bambini. Il prossimo 5 febbraio dalle ore 14,30 alle ore 16, 00 (UTC+1) sul canale YouTube di Living Peace International in occasione del decimo anniversario del progetto, ci sarà un evento online tradotto in inglese, spagnolo, portoghese, francese e italiano. “Living Peace” si basa sul “Dado della pace” sulle cui facce non ci sono numeri, ma frasi che aiutano a costruire rapporti di pace tra tutti. Esso si ispira ai punti de “L’arte di amare” che anni prima Chiara Lubich aveva proposto, con un dado, ai bambini del Movimento dei Focolari. Insieme al Dado viene proposto anche il “Time out”: alle ore 12 di ogni giorno, in ogni fuso orario, un momento di silenzio, di riflessione o di preghiera per la pace. Nato inizialmente per le scuole primarie, ben presto si è sviluppato anche nelle scuole secondarie fino a raggiungere le università, movimenti giovanili, associazioni, fondazioni, carceri, comunità religiose, centri di formazioni artistiche, ecc. Cosa significa educare per la pace? La Costituzione Unesco afferma: “Poiché le guerre cominciano nelle menti degli uomini, è nelle menti degli uomini che si devono costruire le difese della Pace”. Educare alla pace non è una disciplina in più, quanto fare di ogni ambito formativo uno strumento di pace, un percorso, in cui si punti a sviluppare la creatività e l’autonomia delle bambine/i e delle ragazze/i nell’affrontare problematiche e conflitti, imparando a dialogare. Educare alla pace significa dunque promuovere azioni concrete di pace e riconciliazione iniziando dalle scuole e arrivando a tutti i centri di formazione possibili. “Nel 2013 sono stato nominato ambasciatore per la pace dal Circolo Universale degli Ambasciatori di Pace (Francia/Svizzera) – racconta ancora Carlos Palma – Due anni dopo è nata l’idea di nominare anche i giovani ambasciatori per la pace che va dai 6 ai 25 anni. Oggi sono 600 i giovani ambasciatori nel mondo che portano il ‘Dado della pace’ ovunque, protagionisti delle piu varie azioni su tutti i campi. Esso è divenuto anche materia di studio ed approfondimento in alcune università. Grazie ai giovani ambasciatori è stato realizzato il “Dado per la pace” in braille per le persone non vedenti ed è stato ideato il format Peace Got Talent che, prendendo spunto dal format televisivo noto in varie parti del mondo, dà spazio a giovani talenti per promuovere la pace”. Poi è arrivata la pandemia. “Ma nonostante ciò – conclude Carlos Palma – i giovani hanno continuato e continuano tutt’ora in mille modi, attraverso web e social, a promuovere la pace e la fraternità”. Per maggiori info visita il sito a questo link.
«Il Forum della Pace è stata un’esperienza unica. Mi sono goduto ogni momento del programma. Un tale incontro (…) ci fa sperare che giorni migliori stanno arrivando e che un giorno la povertà, la fame, la discriminazione e la guerra vedranno una fine». Rasha, insegnante d’inglese al Rowad American College, descrive così Living Peace 2015 che si è svolto In Egitto, al Cairo, dal 4 al 6 maggio, preceduto da tre giorni di congresso ad Alessandria d’Egitto, fondamentali per creare una base di conoscenza tra i giovani e gli studenti da tutte le parti del mondo, per assicurare la successiva riuscita del Forum. Ad Alessandria si sono succeduti momenti di scambio, di conoscenza reciproca e di condivisione di gioie e di dolori che ognuno dei partecipanti si è portato dai propri Paesi. Poi, al Cairo, una bellissima accoglienza, con una festa suggestiva sul Nilo, a bordo di una grande nave, con giochi, canti e danze, che hanno poi lasciato lo spazio al vero e proprio Forum Mondiale degli studenti per la Pace. Il Forum è stato organizzato dalla Rowad American College, in collaborazione con ONG New Humanity (attraverso il Progetto Cayrus, approvato dall’Unione Europea) e Schengen Foundation di Lussemburgo. Ad esso hanno aderito altri otto partners da vari Paesi del mondo, che hanno inviato in Egitto una loro rappresentanza di giovani e studenti. Nato nel 2011 da un insegnante di inglese al El Rowad American College del Cairo come progetto di educazione alla pace, Living Peace coinvolge oggi più di 80 mila studenti di 200 scuole. Living Peace è caratterizzato dalla partecipazione in prima persona di studenti e docenti nella creazione di iniziative di educazione alla pace, in una rete mondiale di persone e istituzioni. L’adesione permette ad ogni scuola di sviluppare progetti secondo le proprie possibilità, favorendo la creatività dei ragazzi con la consapevolezza di contribuire ad una finalità comune. Questo crea una dinamica di partecipazione che entusiasma le diverse componenti della scuola, rafforzando la solidarietà tra allievi, insegnanti, direttori e genitori, con una ricaduta anche sulla società civile. Tre giorni al Cairo durante i quali i 1300 tra studenti e professori di più di 20 scuole e 8 università egiziane, hanno testimoniato il comune impegno per la pace intrecciando tra loro diversi linguaggi: testimonianze, buone prassi, presentazione di oltre 50 progetti educativi per la pace, workshop, seminari, esposizioni e momenti artistici. Erano presenti ambasciatori e rappresentanti diplomatici di Argentina, Brasile, Uruguay, Guatemala, Cuba, R.D del Congo, Camerun, Pakistan, Portogallo, Croazia, Messico, Germania e Sudan. Il Forum 2015 è stato l’occasione per presentareScholas Occurrentes, la grande rete mondiale voluta da Papa Francesco ancora quando era arcivescovo di Buenos Aires, e che collega oltre 400.000 scuole in tutto il mondo.La presenza di Dominicus Rohde dellaGermania, Presidente del Forum Mondiale della Pace, ha dato peso e valore a ogni momento del Forum. Di certo, essendo stato il primo forum mondiale fatto per i giovani, ha aperto le porte ad una nuova strada. Il Forum mondiale per la pace ha attribuito a New Humanity il premio per la pace Luxembourg, consegnando a Cecilia Landucci, in rappresentanza della Ong, la prestigiosa medaglia “Nelson Mandela” proprio al Cairo. Per vedere le immagini più belle di Living Peace 2015 https://www.youtube.com/watch?v=nugDbxgoccg&feature=youtu.be Fonte: ONG New Humanity, AMU e Umanità Nuova. Aggiornato al 27 maggio 2015. (altro…)
http://www.youtube.com/watch?v=j7Ittb5TW30 Tailandia, Giappone, Corea del Sud, Filippine, Marocco, Libano, Giordania http://www.youtube.com/watch?v=UEM-sdwEJuE Spagna http://www.youtube.com/watch?v=3dfFLAP67dQ Brasile, Argentina, Stati Uniti http://www.youtube.com/watch?v=B78gHzHYNoI Francia, Lussemburgo, Portogallo, Polonia, Malta http://www.youtube.com/watch?v=Znqnr0zQgBw Italia http://www.youtube.com/watch?v=wwL8RZ2JNR0 Tutte le nazioni partecipanti al progetto http://www.youtube.com/watch?v=mOlw5mMMpNc Leggi anche: Umanità Nuova(altro…)
Sullo sfondo delle tensioni che segnano l’attualità in Egitto, si apre al Cairo la terza edizione del Living Peace Festival.Nato nel 2011 da un insegnante di inglese al El Rowad American College del Cairo come progetto di educazione alla pace, il Living Peace coinvolge oggi oltre 25.000 studenti in tutto il mondo. Domenica 6 aprile 2014 avrà luogo il terzo appuntamento mondiale.Living Peace è caratterizzato dalla partecipazione in prima persona di studenti e docenti nella creazione di iniziative di educazione alla pace, in una rete mondiale di persone e istituzioni. L’adesione permette a ogni scuola di sviluppare progetti secondo le proprie possibilità, favorendo la creatività dei ragazzi con la consapevolezza di contribuire a una finalità comune. Questo crea una dinamica di partecipazione che entusiasma le diverse componenti della scuola, rafforzando la solidarietà tra allievi, insegnanti, direttori e genitori, con una ricaduta anche sulla società civile.Al Cairo, ad esempio, Living Peace coinvolge ragazzi e insegnati di venti scuole, musulmani e cristiani. In altri Paesi i risultati del progetto vengono presentati alle autorità civili (Uruguay, Spagna, Malta e Lussemburgo) e alla televisione (Corea e Brasile). Ma anche con azioni di strada, dove la scuola coinvolge la città in iniziative giovanili a favore della pace e della fraternità. Di particolare rilievo quelle rivolte a situazioni di crisi, come per alcune scuole del Giappone colpite dallo tsunami nel 2011 e della Siria martoriata dalla guerra.Fin dai primi passi Living Peace ha suscitato interesse da parte di istituzioni internazionali. «Siamo stati invitati al World Peace Forum 2011 a Schengen, in Lussemburgo – racconta Carlos Palma, ideatore dell’iniziativa – per raccontare dei nostri progetti. Da allora abbiamo partecipato ogni anno al Forum e siamo entrati in una rete di rapporti sia con personalità delle Nazioni Unite che dell’Unione Europea, che sostengono e incoraggiano il nostro sforzo a favore della pace».Il Movimento dei Focolari appoggia il progetto attraverso AMU e Umanità Nuova.Per seguire la diretta internet: http://live.focolare.org/ipf (6 aprile 2014, 10:30 CEST, UTC+2). (altro…)